Scatophagus argus

Famiglia Scatofagidi. Il termine scatophagus vuol dire letteralmente "mangiatore di rifiuti" e si riferisce alle abitudini alimentari di questi pesci, soliti frugare tra i detriti nutrendosi addirittura di escrementi; il nome specifico latino allude invece ai numerosi ocelli neri sparsi per tutto il corpo, che divengono più piccoli e irregolari con il trascorrere degli anni. La specie è ampiamente diffusa in gran parte della regione indo-pacifica, dalla Penisola Indiana alla Polinesia: i giovani vivono in ambienti salmastri (lagune, mangrovieti, foci dei fiumi), spingendosi spesso in acque dolci; gli adulti, invece, si trovano più frequentemente in mare, anche in tratti inquinati della costa come porti, zone di scarichi fognari, ecc. Si tratta in ogni caso di una tipica specie eurialina, in grado cioè di adattarsi velocemente anche a drastiche variazioni di salinità. Se ne conoscono 2 sottospecie: S. a. argus dalla livrea generalmente giallo-verde a pois neri, e S. a. atromaculatus (nota in commercio come "rubrifrons"), la cui colorazione di fondo è più scura con striature rossicce sulla testa e alla base delle pinne dorsali. In entrambe le sottospecie il dimorfismo sessuale è pressoché sconosciuto. La lunghezza massima è di 30 cm. Una volta ambientato in acquario questo pesce si rivela estremamente robusto e vitale, gli esemplari appena importati (di solito giovani sui 5 cm) sono però piuttosto delicati durante il periodo d'acclimatazione, da effettuarsi obbligatoriamente in acqua salmastra. Consigliabile ospitarli in vasche ben avviate, con fondo di sabbia fine e rocce ricoperte di alghe incrostanti e filamentose.
Le piante vengono generalmente divorate, si può provare però a introdurre specie robuste e abbastanza resistenti alla salinità elevata, come variCrinum. Forte filtraggio e frequenti cambi parziali dell'acqua; questi pesci smuovono spesso il fondo alzando i detriti più leggeri, inoltre producono una notevole mole di escrementi. Gli adulti dovrebbero essere allevati in acquari marini. La riproduzione è finora sconosciuta. Accetta tutti i mangimi secchi per pesci d'acquario,da integrare regolarmente con cibi surgelati e vivi (artemie, tubifex, lombrichi, ecc.), alghe e verdura cotta. E' un pacifico pesce di branco, individui adulti possono a volte manifestare un certo territorialismo in vasche non sufficientemente grandi. Può convivere con tutti gli altri pesci
Disegno preso da internet


















Monodactylus argenteus

Appartenente alla famiglia Monodactyilidae, questo pesce in natura è diffuso in gran parte dell'area indo-pacifica, sia in mare aperto sia nelle acque dolci o salmastre costiere (foci dei fiumi, mangrovieti, lagune, etc). I giovani esemplari, ma anche quelli adulti, sono molto socievoli, vivendo in fitti branchi, che spostano velocemente in acque basse. In natura raggiunge i 23 cm di lunghezza e, anche se in acquario rimane generalmente più piccolo, ha bisogno di una vasca spaziosa (minimo 250 l), arredata con rocce e radici di mangrovia, in cui si possono allevare 5-6 esemplari, che andrebbero acquistati giovani, quando non superano i 5-6 cm di lunghezza. Si adattano facilmente all'acqua dolce, ma si dimostrano più vivaci e robusti in acqua salmastra (10-15 g di sale marino per litro). E' necessario un buon filtraggio che mantenga l'acqua costantemente limpida e ossigenata. Gli individui di recente importazione preferiscono cibo vivo o surgelato (artemie, larve di zanzara, mysis, krill), ma in poco tempo si abituano ad accettare anche quello secco. Non si possono rilevare differenze fra i sessi. La riproduzione di questo pesce non è stata ancora ottenuta in cattività
(Quando avevo il mono)


Un Papiro in acquariofilia

                                                                               PAPIRO
Questa e una piccola scheda, più avanti vi spiegherò anche come potarlo e farlo ricresce grazie a un'amico che lo coltiva nel laghetto delle carpe. ehehehehe

Scheda pianta
nome botanico:Cyperus papyrus
famiglia:Cyperaceae
breve descrizione:Pianta verde coltivabile dove il clima lo consente in esterno. Le radici possono essere completamente sommerse dall'acqua. Gli steli portano alla loro sommità delle foglie lineari, arcuate, disposte ad ombrella. le infiorescenze sono ombrelliformi, in pratica sono delle spighe giallastre che contengono acheni allungati.
durata:Perenne
periodo di fioritura:Presenta fioritura, in piena estate, se coltivata in ambienti esterni ed ottimali.
area di origine:Europa, Sud Africa
clima:Tropicale
uso:Si coltivano generalmente in vasche vicino a stagni e laghi

Info 1:
esposizione e luminosità:Non ama la luce diretta del sole,
posizionarlo in zone di penombra
temperatura:Si consiglia di non scendere sotto i 14°C; sopporta bene le alte temperature
substrato:Universale Qualsiasi, composto con prevalenza di torba e terra
irrigazione:Mantenere il terreno costantemente bagnato
concimazione:Non sono richiesti concimi particolari
propagazione:Tramite semina in primavera o per suddivisione dei rizomi
potatura:Asportare le foglie appassite. Nel caso di gelate o colpi di freddo, e' consigliabile asportare tutto il materiale vegetale superficiale ed attendere 2-3 mesi per vedere se si hanno dei ricacci
avversità:Può essere soggetto ad attacchi da ragnetto rosso
piccoli consigli:Immergere la pianta con il vaso direttamente nella vasca Eliminare le parti appassite o danneggiate

Info 2:
storia:questa pianta è celebre perché venne impiegata dal popolo Egizio e successivamente anche da tutte le popolazioni dell'area Mediterranea per la fabbricazione della carta. Con il tempo il papiro è stato sostituito da altri materiali per creare la carta ma ne divenne il sinonimo ispirando il nome francese papier e quello inglese paper.
ambiente:e' una pianta che spontaneamente cresce in ambienti palustri, dove ci sono corsi d'acqua a corrente piuttosto lenta.
letteratura e mitologia:Il suo nome deriva da una termine egizio che significa "il regale".
arte:La lavorazione del papiro avviene in questo modo: la parte interna del fusto si incideva creabndo sottili liste che poi si sovrapponevano incrociandole ed inumidendole, poi il telaio creato veniva pressato. I fogli ottenuti venivano poi incollati uno dietro l'altro e creavano lunghe pergamene. Il leggerisimo legno del papiro era sfruttato in Egitto anche per la costruzione di imbarcazioni. E' la pianta del mondo in gestazione, segno di gioia e giovinezza. Serviva per costruire splendidi mazzi che venivano offerti agli dei ed hai morti. Al papiro arrotoloto veniva attribuito il significato di conoscenza, il movimento per avvolgerlo e svolgerlo simboleggiava l'involuzione e l'evoluzione, un'alternanza tra il segreto e la rivelazione. Simboleggi anche le due fasi: dello slancio e del riposo.
(Il mio papiro nel 200lt)


Vallisneria Spiralis

Si tratta di una specie cosmopolita, appartenente alla famiglia Hydrocharitaceae, tipica delle zone tropicali e subtropicali dei due emisferi. Vera pianta acquatica, produce stoloni ed è caratterizzata da un corto rizoma. Vive in acque stagnanti o poco correnti, raggiungendo con le lunghe foglie a nastro i 30-50 cm di altezza. Ottima produttrice di ossigeno, necessita in acquario di una forte illuminazione, prediligendo acqua con pH alcalino (7,5-8), ma cresce anche a valori debolmente acidi, e durezza media o alta (10-20° dGH). Vive senza problemi a temperature comprese fra i 20 e i 28° C, ed è particolarmente adatta come pianta da sfondo, sistemata in folti gruppi lunghe le pareti posteriori e laterali dell'acquario. Come substrato di coltivazione va utilizzata sabbia di fiume o silicea fine. Si tratta di una pianta che vive bene anche in vasche temperate, popolate da pesci fitofagi, che difficilmente riescono a nutrirsi delle sue coriacee foglie. Può essere utilizzata per acquari dedicati agli ecosistemi fluviali temperati, ma anche tropicali. Si riproduce rapidamente mediante stoloni, o sessualmente, mostrando esemplari femminili e maschili.


Tetraodon Biocellatus

Appartenente alla famiglia Tetraodontidae (e noto ancora agli acquariofili con il sinonimo T. palembangensis), questo pesce palla è diffuso in Thailandia, Borneo, Cambogia, Malesia e Indonesia, dove vive esclusivamente in acque dolci. Di dimensioni ridotte (lunghezza massima in natura 10 cm, in acquario 6 cm) è una specie piuttosto aggressiva nei confronti dei conspecifici e, in alcuni casi, può nutrirsi delle foglie delle piante acquatiche. E' preferibile allevare un singolo esemplare in una vasca di comunità arredata sabbia fine come substrato di fondo, piante lungo le pareti laterali ed un ampio spazio libero per il nuoto, ma ricca di nascondigli creati con radici e rocce. Preferisce acqua tenera o mediamente dura (5-15° dGH), con pH intorno alla neutralità (7-7,2) e temperatura di 22-26° C. In natura si nutre di lumache ed altri organismi bentonici, ed anche in acquario va alimentato con cibo vivo (lumache ed altri molluschi), integrato da vegetali (lattuga, spinaci) bolliti. Da adulte le femmine sono più grandi e di forma più tozza dei maschi. La riproduzione in acquario è molto difficile ed è, in genere, preceduta da un periodo di corteggiamento nelle vicinanze del fondo. Le uova sono deposte sulle foglie delle piante acquatiche, e sorvegliate dal maschio fino alla schiusa, che avviene dopo sei o sette giorni.





Stigmatogobius sadanundio

Appartenente alla famiglia Gobiidae, questa specie è diffusa in India, Thailandia, Malesia e Indonesia, e segnalata anche in Bangladesh e nello Sri Lanka, dove vive prevalentemente nelle acque dolci, ma anche, molto più raramente, in quelle salmastre degli estuari e delle aree dei fiumi interessate dalle maree. Adatto ad una acquario di comunità leggermente salmastro, questo Gobide lungo 7-9 cm, può essere allevato in una vasca arredata con un substrato di sabbia fine e molti nascondigli (ad esempio i mezzi gusci di uova di cocco, appoggiati sul fondo e nei quali sia stata ricavata un'apertura per permettere al pesci di crearvi la propria tana). Preferisce acqua dura (15-20 dGH), con pH neutro o alcalino (7.0 - 8.0) e temperatura di 20-26° C. In natura si nutre di piccoli pesci e invertebrati, ad esempio larve di zanzara, ma in acquario può essere alimentato con prede vive (crostacei, vermi, piccoli molluschi), mangimi secchi e congelati e con alghe. La riproduzione avviene anche nella vasca comune, con la femmina che depone numerosissime uova (fino ad un migliaio) sulla parete  superiore  di  cavità allestite nella  vasca che lo ospita.


Brachygobius xanthozona

Appartenente alla famiglia Gobiidae, questo pesce in natura è diffuso nel Sud-est asiatico (Thailandia, Sud Vietnam) e nelle isole di Giava, Sumatra e Borneo, dove vive in biotopi di transizione (mangrovieti, foci dei fiumi) in acque dolci e salmastre. E' una specie territoriale, d'abitudini soprattutto notturne, che può, seppur raramente, mostrarsi aggressiva, nonostante la piccola taglia (3-4 cm), nei confronti di appartenenti ad altre specie. Vive bene in acqua medio-dura o dura (15-20 dGH) ed alcalina (pH 7,2), cui deve essere aggiunto sale marino nella misura di 1-2 cucchiaini da the ogni 10 litri, a temperatura di 25-30° C. La vasca va essere arredata con numerose rocce e legnami, per creare territori che i pesci difenderanno. Preferisce cibo vivo (vermetti grindal, Gammarus, larve di zanzara, tubifex, enchitrei, Daphnia e Mysis) ma accetta anche quello surgelato e, dopo adeguata acclimatazione, mangimi secchi in scaglie. Durante il periodo degli accoppiamenti la femmina mostra un aspetto più arrotondato del maschio. La riproduzione è piuttosto difficile da ottenere in acquario, e può avvenire sia in acqua alcalina che leggermente acida (pH 6,5-7,5).
Una lieve riduzione della salinità può favorire la deposizione delle uova (150-200), che avviene in cavità o all'interno di gusci di gasteropodi. Uova e avannotti sono protetti dal maschio. I piccoli nascono dopo 3-4 giorni dalla deposizione e possono essere difficili da alimentare, a causa delle loro minuscole dimensioni. Inizialmente devono essere nutriti con infusori, che saranno gradualmente sostituiti da naupli di artemia




Heteranthera zosterifolia

                                                                Heteranthera zosterifolia
Famiglia
Pontederiaceae
Area di provenienza
Sud America
Luogo specifico
Brasile, Bolivia, Paraguay, Uruguay, Argentina
Temperatura
23 - 27 °C
Luce
Forte"

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Info

Heteranthera zosterifolia
E una pianta palustre con fusto sommerso ascendente o eretto, spesso ramificato, sui nodi inferiori numerose radici. Le foglie emerse si sviluppano solo con elevata umidità dell'aria e sono simili a quelle sommerse, ma più corte e più consistenti. Foglie sommerse opposte, sessili, glabre, di forma lineare o spatiforme, lunghe fino a 5 cm, larghe 3 - 7 mm, colorazione verde chiaro. Foglie galleggianti con picciolo lungo fino a 2 cm, lanceolate, lunghe fino a 2,5 cm, larghe 10 mm.
L'infiorescenza si sviluppa, dopo la formazione di foglie galleggianti, in posizione ascellare con un peduncolo lungo circa 2 cm. In una spata lunga fino a 15 mm si trovano 2 fiori di circa 10 mm, uno sessile e l'altro con un pedicello corto. Il perigonio è lungo fino a circa 12 mm, i tepali a 6 lobi sono riuniti in due verticilli, quelli esterni sono più corti, colore blu-violaceo; gola blu scuro senza macchia gialla. 3 stami, uno più lungo. 1 pistillo. Il frutto è una capsula a tre loculi.


E una pianta a fusto decorativa e di facile coltivazione, che rihciede però molta luce. Cresce bene sia in acqua tenera sia in acua dura. Come materiale di fondo è sufficiente della sabbia. Temperatura ideale 23 - 27 °C. A seconda delle dimensioni dell'acquario conviene piantare i fusti singolarmente in primo piano e nella zona centrale. Un gruppo rigoglioso deve essere potato circa ogni 2 - 3 settimane. Combinando la piante con specie a fogliame rossastrosi possono ottenere contrasti appariscenti. Grazie all'abbondante formazione di getti laterali la propagazione con è un problema. Se si vogliono vedere i fiori violacei, si deve far galleggiare la pianta alla superficie dell'acua.


Il biotopo: in natura cresce in acque stagnanti o con corrente lenta, sommersa o fluttuante; in luoghi umidi si sviluppa anche emersa.



ANUBIAS BARTERI

                                                       ANUBIAS BARTERI


Famiglia: Aracee
Provenienza: Africa
Acqua: 25°
Ph: acido
Luce: normale
Foto: Anubias barteri var. nana


E’ una delle piante più robuste e diffuse in acquariofilia (soprattutto Anubias barteri nana). 
Ha una crescita lenta e l’inconveniente di essere spesso preda di coperture di alghe verdi. 
Molto indicata come pianta epifita su legni o rocce. 
Come tutte le piante sciafile non tollera la luce intensa e diretta che causa in breve tempo la comparsa di alghe sulle foglie.
Si preferisce utilizzarla nelle zone meno luminose dell’acquario o posizionandola nei pressi di piante a foglia ampia come le Echinodorus. 
La comparsa di alghe può essere facilmente eliminata immergendo per pochi minuti la piantina (la sola parte aerea con esclusione delle radici) in una soluzione di acqua e candeggina nel rapporto di 19:1, sciacquando abbondantemente prima di ricollocarla in acquario.

Aggiornamento

oggi e quasi una settimana che ho i piccolini e ho dovuto cambiare un po di tecnica le pompe non sono piu' attive 24 h al giorno ma a intervalli dalle 24 alle 6 e poi dalle 14 alle 17 un'ora dopo l'accensione delle luci,per adesso non li ho ancora visti mangiare ma visto il posto che hanno scelto dove stare (sui rami della radice) penso che hanno capito che passa tutto da li spinto dal'uscita del filtro,cmq ho intenzione di prenderne ancora qualkuno proprio per le loro dimensioni 1,5 cm a volte faccio fatica a trovarli..

Le Mangrovie

                                                        Le Mangrovie


Poiché le mangrovie richiedono molto spazio sopra l'acqua, si raccomanda di piantarle solo in un acquario aperto. Lo spazio che ho nel mio acquario è di circa 20 cm, che è abbastanza per la pianta. Naturalmente dovete potarla regolarmente, perché una mangrovia può riempire facilmente la stanza intera
Ho visto spesso molte persone far crescere le mangrovie in acquari separati, per filtrare l'acqua di quello principale. In questo caso va piantata prima dello schiumatoio, naturalmente soltanto se lo usate, in modo che le mangrovie possano ricevere tutti i nutrimenti di cui avranno bisogno.
Ci sono vari metodi per piantarle:
  1. In un substrato (lo spessore del substrato dovrebbe essere almeno 3-5 cm) - questo è il modo in cui l’ho piantata nel mio acquario, in cui il livello dell'acqua non supera un paio di cm.
  2. In un sacchetto del tipo per materiali filtranti, dove viene versata un po’ di ghiaia. Il sacchetto in seguito viene fissato ad una parete dell'acquario o ad un pezzo di gomma piuma galleggiante. Questo metodo è più facile per la “potatura” delle radici.
  3. Piantando i semi dentro pezzi di gomma piuma - i semi sono piantati in modo che le radici siano sempre nell'acqua.
  4. Altri metodi
In ogni caso, non lasciate la parte verde superiore della pianta sommersa dall’acqua. 

All'età di un anno, o di un anno e mezzo, gli alberi fanno uscire delle radici aeree. Ma questo non accade sempre. Le mie mangrovie non le hanno. In questo caso è stato notato che il sistema radicale della pianta è più "voluminoso" e più forte, forse se la pianta non ha bisogno dell'aria attraverso le radici, non ne svilupperà di questo tipo. 
Ho notato che le mie mangrovie hanno un sistema radicale voluminoso quando ho cercato di piantare altre piante nel mio acquario. Tenetelo presente quando aggiungete “vicini” alle mangrovie. 
Non ho trovato nessuna informazione su altre piante che coesistano con le mangrovie, perché è più probabile che siano mantenute in un acquario d'acqua salata, in cui la scelta sulla vegetazione non è grande. Ma è più probabile che le mangrovie possano far morire di “fame” le piante vicine.

La mangrovia si sviluppa abbastanza lentamente, e questa è una delle sue buone qualità, altrimenti riempirebbe rapidamente la stanza intera. Poiché le radici delle mangrovie sono più utili all'acquario che le foglie, si raccomanda di potarle regolarmente. Ma se il vostro obiettivo è di far crescere un albero gigante, allora non dovete farlo. Ma non saranno molto gradevoli alla vista lo stesso, le orchidee sono molto più interessanti!
Quando la pianta è ancora molto piccola, non dovrebbe essere disturbata. Più tardi potrete potare la parte superiore, lasciando un paio di foglie, dopo di che la pianta butterà fuori alcuni rami laterali.
Le sostanze nutrienti di cui le mangrovie hanno bisogno vengono assorbite dall'acqua, ed io fertilizzo ogni tanto con una miscela di microelementi nell'acqua.
Thiel dice che l'uso del ferro accelera la crescita e l'acclimatazione della pianta, ma io non ho notato grandi differenze.


Ho già detto prima di quanto sia importante controllare il livello di magnesio, se le state facendo crescere in acqua salata.
Tutto sommato le mangrovie non sono tra le piante più difficili da far crescere.
Ringraziamenti:http://www.vergari.info/ x le info sul salmastro

Piante Salmastro


MessaggioInviato: 08 Dic 2010 3:34 am    Oggetto: Piante SalmastroRispondi citando Modifica/Cancella messaggio


Visto che le cercavo per me le posto anche qua
Ecco un elenco di piante per il salmastro con una percentuale che oscilla tra il 10 e il 15 % di densita


Piante coltivabili in acquari salmastri con una densità fino al 10‰: 


Bacopa monnieri
Cryptocoryne lingua
Cryptocoryne moehlmannii
Cryptocoryne pontederiifolia
Egeria densa
Elodea canadensis
Hygrophila polisperma
Lilaeopsis carolinensis
Najas indica
Nymphoides aquatica
Sagittaria subulata
Samolus valerandi
Vallisneria americana
Vallisneria spiralis
Vesicularia dubyana


Piante coltivabili in acquari salmastri con una densità fino al 15‰: 


Ceratophyllum demersum
Crinum thaianum
Cryptocoryne ciliata
Lemna spp.
Microsorum pteropus
Najas marina
Salvinia spp


Riflessioni mie:
Avendo provato gia diverse piante posso dire che la ceratophyllum non resiste anzi nel giro di una decina di giorni marcisce,stessa cosa vale per la vallisneria e la Polysperma,invece la cryptocorine di qualsiasi sp. e mooolto resistente per adesso non e marcita e si fa sempre piu grossa sia quella rossa che quella verde piu piccola...

Stigmatogobius sadanundio

Ieri sono arrivati 2 pescetti  (Stigmatogobius sadanundio) nonostante il viaggio stavano abbastanza bene,dire che non li aspettavo e poco... li ho fatto fare l'ambientamento  (2 ore) con l'acqua della nuova vasca e si sono ambientati bene in vasca nuotano che e una bellezza in più hanno pure mangiato meglio di cosi non potevo sperare...
So che e presto per la vasca ma mi scocciava farli ambientare nella vecchia e poi passarli nella nuova tra una settimana...
Volevo farvi sapere che fino a oggi non ho mai visto i pesci darsi fastidio tipo rincorrersi o litigare solo quando mangiano e una specie di gara a chi magia di più,mi sa che appena saranno tutti nella nuova vasca i palla dovrò tenerli a bada sono degli ingordi insaziabili si fanno venire in pancione fino ad assomigliar a 2 palline da ping pong
Un paio di foto x farvi capire di che pesce parlo

Video uttino layout

Ecco il video di come si presenta oggi la vasca

Brachygobius Xanthozona

Eccoli finalmente sono arrivati 5 Brachygobius son piccolissimi spero che gli altri li lasciano in pace x farli ambientare bene scusate x le foto ma meglio di cosi non venivano.





semi di mangrovia

Ho preso 2 semi di mangrovia le ho legate al luky bamboo e ci stanno una meraviglia ricodo x chi non lo sapesse che la mangrovia non va interrata se si ha una vasca come la mia,se invece la allestite per tartarughe o Periophthalmus allora potete interrarla...ora vediamo se una volta ambientanta inizia a nutrirsi di nitriti e alghe varie cosi ho letto,l'unica pecca e che dovro aggiungere un pochino di magnesio ho letto il perche ma mo non lo ricordo.






Radice di mangrovia XXL

Finalmete e ripeto Finalmete... ho trovato la radice che fa al caso mio,e enorme vi posto delle foto ma sicuramente non rendono la vera belezza di questa radice...
con questa radice penso che riusciro a coprire gran parte della vasca e offrira anche riparo hai pesci,speriamo che viene fuori un bel layout...
Questa radice non sara la solita radice piena di muschio "anche xche a me il muschio non piace" eheh,la copriro con anubias varie e microsorum

2 Radici

ho preferto mettere i 2 legni insieme visto le lunghe radici che hanno e da come so venuti sembrano un uniko tronco ??





Prima Radice

Ed ecco la radice insieme hai nuovi stigmatogobius ho approffittato del'ora di pranzo per fotografarli tutti insieme...











Non e il layout definitivo ancora non mi convince... mmmmmm

Vallisneria Spiralis

Comunque e arrivata la vallisneria  e per metterla ci sono uscito pazzo ma alla fine c'e lo fatta spero che si ambienta bene l'unica pecca di qusta pianta e che tende  coprire il livello del'acqua io speravo che fosse piu corta...














che ve ne pare ? so che si nota che non e poprio naturale ma io la vedo bene messa cosi...

Primo layout

Il roccione nero lo eliminato del tutto appena arrivera la radice grande verra una belezza allora poi potro iniziare a piantumare...